Storia della città

 Storia della Città

 

Come attestano iscrizioni e tradizioni religiose, il territorio di Foligno fu abitato da popolazioni umbre. L'infiltrazione romana avvenne con la realizzazione della via Flaminia fatta costruire dal  Console romano Caio Flaminio nel 220 a.c.. L'etimologia del nome sarebbe da collegarsi ad un'origine sacrale, con riferimento all'esistenza dei culto della dea Fulginia. L'area occupata dalla città romana doveva situarsi a nord dell'attuale centro, come provano ritrovamenti di necropoli e domus. Inclusa nel Ducato di Spoleto, Foligno subì le incursioni barbariche. Numerosa è la documentazione relativa alla penetrazione del Cristianesimo.
Intorno alla tomba di S. Feliciano, patrono della città,  fu eretto un nucleo edilizio che fu dapprima il Castrum e poi la Civitas S. Feliciani.

Nel XII sec. si venne costituendo il Comune. Dimostratasi ghibellina, la città dovette subire nel 1253 un duro assedio da parte di Perugia. Nel 1264 tornarono a prevalere i ghibellini capitanati da A. Anastasi. Dal 1305 al 1439 i Trinci instaurarono nella città il loro potere come vicari pontifici.

Rotta l'intesa col papato Eugenio IV fece assediare Foligno nel 1439 dal cardinale Giovanni Vitelleschi, ponendovi a capo un governatore pontificio e sancendo la fine del potere della nobile famiglia.. Dal 1798 al 1799 e dal 1809 al 1814, subì la dominazione francese.

Partecipò al movimento risorgimentale. Nell'ultimo conflitto venne sottoposta a bombardamenti e fu centro attivo nella lotta di liberazione.

  

La Città Romana 

 

Ancora nella seconda metà del sec. XVI erano visibili nell'area sud-orientale di Foligno, vicino a Santa Maria in Campis, numerosi resti archeologici dell'antica Fulginia. Probabilmente l'attività edilizia della città nel '500 e nel '600 accellerò, con il recupero di materiale da costruzione, la scomparsa di queste memorie.
L'antica Fulginia dovette essere abbandonata a seguito delle invasioni barbariche.

I resti rinvenuti nella località dove si pensa sorgesse Fulginia, sono di edifici e di tombe di età romana e preromana: le domus in proprietà De Gregori, in Via Costantíni, in Via Liverani e presso il Ponte d'Antimo, un'insula presso la stazione ferroviaria, resti di un anfiteatro e di un acquedotto, i reperti rinvenuti attestano il maggiore sviluppo del centro di Fulginia per la prima età imperiale.

 

 Città Medioevale e Moderna

 

 

La sua forma ovale ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.
Il fiume Topino lambisce le mura del versante nord, mentre un suo ramo interno, in cui sopravvive l'antico corso, attraversa la città in alcuni dei suoi angoli più caratteristici, dove un tempo erano attivi antichi opifici. A ridosso delle mura gli orti, al di là delle porte le piazze intorno a cui si affacciano i monumenti più ragguardevoli.

In piazza S. Domenico, superata Porta S. Maria (oggi Porta Todi) si trovano la chiesa di S. Maria Infraportas e quella di S. Domenico. In piazza S. Francesco, al di là della Porta Romana, la chiesa di S.Francesco e la più tarda chiesa del Gonfalone. Dalla porta dell'Abbadia (oggi Porta Ancona) si giunge a piazza Garibaldi con le chiese di S. Salvatore e S. Agostino.

Infine piazza S. Giacomo, sul versante nord, dove sorge l'omonima chiesa, appena superato il ponte sul fiume Topino. Dalle piazze si diramano le direttrici della città che confluiscono in piazza della Repubblica, tra ricchi palazzi. E' qui il nodo genetico della città sviluppatasi distendendo le sue singolari geometrie.